Sesso in casa dell'amante sposato, ecco cosa si rischia
pubblicato il 20/04/2017 16:06:43
Essere l'amante di una persona sposata non comporta alcun rischio da un punto di vista legale?
Niente di più impreciso.
E' vero che tradire il proprio marito o la propria moglie, oppure essere l'"altro", non è considerato reato dalla legge, ma è altrettanto vero che nell'ambito dell'adulterio vi sono delle azioni che possono essere perseguite e possono costare caro a chi compie le "infrazioni".
Molto interessanti a riguardo sono una sentenza della Corte di Appello di Cagliari ed un'altra della Corte di Cassazione.
Udite bene.
Stando alla prima sentenza, l'amante non può essere denunciato per il solo fatto di esserlo, ma può essere perseguito nel momento in cui venga accertato che ha messo piede nella casa coniugale senza il consenso di entrambi i padroni dell'abitazione.
La seconda sentenza, poi, dice di più. Il marito che abbia fatto entrare la propria amante nella casa coniugale può essere passibile dell'accusa di maltrattamenti in famiglia ai danni del coniuge.
Attenzione, dunque, per gli amanti a non porgere il fianco, rischiando di pagare cara la passione fedifraga.
I mariti e le mogli traditi, invece, hanno, grazie a queste sentenze, un garanzia in più di veder riconosciuti i propri diritti. Se, infatti, riescono a portare le prove del tradimento avvenuto all'interno delle mura domestiche, possono chiedere e ottenere giustizia.
Per farlo, va ricordato, è sempre bene avere prove certe. Ma oggigiorno non mancano gli strumenti per documentare un tradimento. Basta affidarsi nelle mani giuste ed il gioco è fatto. Per fare questo non vi è nulla di più diretto del coinvolgimento, qualora vi sia un sospetto, di un investigatore privato serio e preparato. Questi raccoglierà le prove da portare davanti ad un giudice.

Ma vediamo, separatemente, i due reati, configurati dalle sentenze di Cagliari e della Cassazione e le relative pene previste.
Riguardo al caso della violazione di domicilio, da parte dell'amante che mette piede nella casa del partner sposato, l'azione penale può essere avviata solo su denuncia di parte. Deve essere quindi il coniuge tradito a raccogliere le prove e a rivolgersi alla giustizia.
In questo caso l'amante rischia il carcere fino a tre anni. Questa è infatti la pena prevista dal codice per chiunque "si introduce nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Se l’episodio si è verificato una sola volta si può ottenere il “perdono” per la tenuità del fatto: il procedimento penale viene archiviato e resta sporca la fedina penale. Ma se il misfatto si consuma più volte, non è più possibile il trattamento di favore".

Il coniuge che ha fatto entrare l'amante in casa non rischia il carcere, ma di pagare lo scotto di una separazione con addebito, questo sì. Perde quindi il diritto al mantenimento e rischia di dover pagare un risarcimento dei danni morali.

Non è invece indispensabile la denuncia da parte della persona tradita per quanto riguarda il reato di maltrattamenti in famiglia. Questo reato è infatti perseguibile anche d'ufficio. Anche in questo caso, è nell'interesse della parte lesa arrivare davanti al giudice con prove certe e inoppugnabili.
Quindi, è importante rivolgersi a dei professionisti nel campo delle investigazioni, seri ed affidabili.


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