Danno da Infedeltà Coniugale
a Perugia

pubblicato il 29/04/2015 13:04:20
Il tradimento, si sa, è la principale causa delle crisi coniugali. Dalle indagini statistiche emerge che gli italiani sono sempre più infedeli, che si tradisce più in città che in provincia e così via. Se, da un lato diminuisce il senso di colpa di chi tradisce, dall’altro rimane costante il livello di sofferenza e di offesa percepito da chi il tradimento lo subisce. Ma la Cassazione stabilisce che il tradito ha diritto ad un risarcimento danni…

Quando “portare le corna” diventa insopportabile ed è impossibile proseguire la convivenza, è possibile rivolgersi al Giudice e chiedere una separazione giudiziale con addebito. Il presupposto della pronuncia con addebito è che l’infedeltà sia stata la causa e non la conseguenza della crisi matrimoniale. Le conseguenze giuridiche per il coniuge a carico del quale viene presa tale pronuncia sono: l’esclusione del diritto al mantenimento, nonchè la perdita della qualità di erede riservatario e di erede legittimo.

Ma a prescindere dalla separazione giudiziale, anche quando i coniugi abbiano optato per una separazione consensuale, se il tradimento è stato particolarmente plateale ed offensivo della dignità e dell’onore del coniuge fedele, questo può chiedere il risarcimento dei relativi danni. Questo è il principio che ha stabilito la Corte di Cassazione.

I doveri che derivano dal matrimonio, infatti, non sono di carattere esclusivamente morale, ma hanno anche natura giuridica. Di conseguenza, quando la loro violazione comporta la lesione di diritti costituzionalmente protetti (salute, dignità, onore), magari perchè l’infedeltà è particolarmente plateale o comunque “trasmoda” in comportamenti offensivi e irrispettosi, il coniuge “con le corna” può chiedere il risarcimento dei relativi danni morali.

Il caso a cui fa riferimento la sentenza della Cassazione non è poi così raro: una donna tradita dal marito in maniera plateale e per lei particolarmente frustante, stante la notorietà della relazione extraconiugale con una donna, anch’essa sposata. Da qui l’importanza della pronuncia che potrebbe aprire il varco ad una lunga serie di cause avviate da mogli e mariti traditi per “farla pagare” ai consorti chiedendone la condanna al risarcimento dei danni da infedeltà coniugale.Non esitare a chiamarci per una consulenza gratuita,sapremo indicarti la strada migliore e più opportuna per agire in maniera investigativa nel ricercare le prove che occorreranno in giudizio per far valere la propria richiesta di risarcimento danni a carico del coniuge infedele.